“Ci racconti una storia positiva?”. Mi hanno chiesto gli amici qualche giorno fa.
E allora ho pensato a Carlotta.
Devo a lei, in un certo senso, la pubblicazione del mio primo libro, Sintesi del mio apprendimento, poiché ha creduto nel mio lavoro, spingendomi a continuare. Perciò la prima presentazione dei miei libri avviene sempre nella libreria della sua famiglia, che conosco da tanto tempo e da sempre la considero punto di riferimento per la scelta delle mie letture.
Un giorno di qualche anno fa, recandomi per comprare dei libri, ebbi una piacevole sorpresa: una donna giovane, bella, dagli occhi vivaci, dalla voce dolce ma forte e decisa, venata di humour, dall’accento piemontese, dal fare dinamico e disponibile, mi si avvicinò rompendo il ghiaccio. E fu simpatia immediata, poi tramutatesi in ammirazione, quindi in stima.
Amabile conversatrice dal sorriso luminoso e contagioso non nascondeva a tratti le preoccupazioni per la crisi economica.
Erano, infatti, momenti critici: i libri non erano più un’attrattiva come nel passato e molti rivenditori, un po’ in tutta Italia, rischiavano di chiudere.
Ma lei, donna forte e fiera, carismatica, non solita alle rinunce, ma, soprattutto, innamorata del lavoro, non si arrese.
Un giorno trovai Carlotta con un grembiule al bar della libreria. Devo ammettere che inizialmente non compresi. “Forse un imprevisto, un dipendente improvvisamente si è assentato…”, pensai. Non capivo. Lei vedendomi con lo sguardo interrogativo, senza aspettare che io chiedessi mi disse: ”Caterina, io in questo lavoro ci credo, capisci? E farò di tutto perché vada bene”. Il suo sguardo era così deciso e determinato che io non avevo dubbi sulla realizzazione degli obiettivi che lei si era prefissata assieme alla sua famiglia.
Da allora incontro Carlotta sempre alle prese con il suo variegato lavoro: appena tornata da un viaggio, al computer a organizzare incontri culturali, tra i libri, a introdurre la presentazione di un autore oppure a ricevere ospiti o con il suo camice al bar. Insomma sempre pronta e attenta a intervenire dov’è necessario senza mai sfiancarsi, determinata a rimanere se stessa e a farsi rispettare.
Ma che sia elegantemente vestita per un evento o con il grembiule intenta a preparare tartine e quant’altro per gli invitanti aperitivi del locale, lei trasmette sempre vitalità, positività e voglia di esserci e di fare, con femminilità, stile e anticonvenzionalità.
E così, con il suo modo di agire, ha contribuito a creare un clima accogliente, un convivio costante di cultura e umanità vitale di uomini, donne, bambini.
Confesso di recarmi ancora oggi in libreria anche per il piacere d’incontrarla e, pur essendo sempre molto indaffarata, riesce ad ascoltare e captare le cose degne d’interesse.
E’ difficile averla conosciuta e non mantenere con lei un legame forte, anche se distanziato, per gli impegni della vita.
A volte è possibile vederla abbandonare improvvisamente il posto dove si trovava per avvicinarsi a un passeggino. Allora il suo bel sorriso diventa radioso per la gioia.
Oggi, a dispetto dei suoi quarant’anni, fiera, mantiene energia e bellezza inalterate.
Temprata dall’esperienza basata sull’amore per il proprio lavoro, su scelte coraggiose e coerenti, ha saputo creare una rete, interna ed esterna, assieme ai suoi cari e al suo staff, che vede la libreria protagonista affermata e stimata nel panorama italiano, nella trasmissione dell’informazione e della conoscenza, proponendosi, anche, come luogo di educazione e di apprendimento.
Attualmente il locale è un punto di riferimento culturale e ricreativo per il territorio, poiché ospita con sensibilità e attenzione varie manifestazioni senza limitazioni se non quelle della qualità, in un ambiente accogliente e dinamico, tra letteratura, arte, musica, gastronomia.