Caterina Condoluci vive nel Veneto, dove ha esercitato per lungo tempo la professione di docente d’Italiano e Storia.
Appassionata d’Arte e di Letteratura, è molto attenta all’evoluzione della società e dà il suo contributo a conferenze e dibattiti su tale tematica.
Gli argomenti, i personaggi, le situazioni e le ambientazioni dei suoi racconti provengono dall’esperienza dell’autrice, che rimane, quindi, la sua fonte d’ispirazione.
Di là delle storie narrate, il vero contenuto del libro sono le emozioni.
Ed è questo, in effetti, l’intento dell’autrice, trasmettere emozioni per riflettere, per spingere a scavarsi dentro, a guardarsi in profondità . In questo modo, è possibile allargare la propria coscienza, per ampliare la visione delle cose dopo aver esplorato se stessi attraverso la scrittura come testimonianza di vita, nel recupero della memoria.
Il tempo, quindi, assume un ruolo centrale nella narrazione e rende cosciente l’esperienza.
Il suo linguaggio semplice coinvolge e trascina il lettore. E’ lo stile narrativo di Caterina Condoluci, la sua firma, la sua identità, che tradisce il desiderio di condividere e di trasmettere esperienze di vita agli altri, i quali sono presenze simili e diverse nello stesso tempo.
Nella narrazione utilizza il mondo dei simboli per rendersi più visibile al lettore.
- Ritorno a Pellekinos, 2017, un mix di stili dal sapore di giallo caratterizzano la narrazione ed evidenziano situazioni estreme di oggi;
- La casetta color senape, 2016, una fiaba sulla vita contemporanea;
- Uomini e donne oltre la siepe, 2015, dove la siepe è la metafora dell’esistenza in un affresco amaro e frizzante, accigliato e spigliato del nostro momento storico;
- Una vita al femminile, 2014, un racconto storico sulla donna del Novecento;
- Marvicio – un giovane di Calabria, 2012, dedicato al padre;
- Sintesi del mio apprendimento, 2011, sulla sua esperienza di docente.