Natura nonostante tutto

Io credo che la letteratura e l’Arte in tutte le sue forme oggi devono essere resistenti nell’affermare la vita ed avere sempre presente la sopravvivenza del pianeta, con un misto di vigore spirituale e flessibilità emotiva, ed avere la consapevolezza che non esistono menzogna e slealtà più prepotenti dell’antropocentrismo.

Ecco perché nella mia narrazione, sia quando è rivolta agli adulti sia quando comunico con giovani e giovanissimi, rimane prioritario scrivere del rapporto uomo-ambiente, in un periodo, il nostro, in cui la natura è furia che sorprende e atterrisce.

“…A quel punto, non sapeva a chi appigliarsi per ritrovare il suo mondo di ricordi e di sogni…

…La calura estiva diveniva, nel frattempo, sempre più insopportabile. Decise, per muoversi, di riscoprire i dintorni della campagna del paese. Ricordava un torrente, dove si recava con gli amici a passeggiare durante il periodo liceale. Propose a Nicola di accompagnarla… 

…Arrivarono sul posto speranzosi di trascorrere qualche ora a contatto della natura incontaminata. Ma non fu così…

…“No!! Ma cos’è successo? Come hanno potuto  permettere i cittadini che si realizzasse questo scempio?”, gridò sofferente Sara. Il posto, in effetti, era diventato una discarica a cielo aperto, deposito di incontrollato che ora bruciava alle porte del centro abitato. Una puzza insopportabile costringeva a stare lontano. Sara e Nicola tornarono immediatamente sui loro passi, temendo anche che ci fossero rifiuti dai danni irreversibili per la salute.

Si ritirarono mogi mogi in casa.

Per la prima volta rimpiansero la vita al Nord con il loro lavoro incalzante e l’impossibilità di vivere relazioni autentiche. Capirono che le due realtà si equivalevano, anche se apparentemente diverse, in effetti entrambi cieche ed allineate, impossibilitate ad alcuna reazione, completamente affossate nella mediocrità, salvo qualche eccezione.

Entrambi aspettarono con ansia il giorno del ritorno alla quotidianità della loro casa al Nord, senza aspettarsi niente di diverso ma ora il sogno del ricordo e del ritorno non esisteva più.

Che fare per continuare a vivere senza rassegnarsi a sopravvivere? Dobbiamo rinunciare a sognare?, si chiesero.

No, non potevano abbassare la guardia su quello che stava succedendo all’ambiente e alle persone.

Non dovevano smettere di denunciare, intanto, levando alto il loro grido d’indignazione…”.

Da “Nonostante tutto”, di Caterina Condoluci

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Caterina Condoluci

Caterina Condoluci vive da oltre trent’anni nel Veneto, dove ha esercitato per lungo tempo la professione di docente di italiano e storia. Appassionata d’arte e di letteratura, attualmente si dedica alla scrittura come testimonianza di vita.

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