Scuola luogo d’amare e d’amore

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Caterina Condoluci SCUOLA LUOGO D'AMARE E D'AMORE Riflessione sull' educazione nella post pandemia titolo": dsegno giovani perché trascorso studenti contranio banchi colastici. questo desiderio giochiamo econnubic guidato"

… L’ultimo numero della rivista Bioarchitettura-Abitare la Terra è dedicato interamente alla Scuola, delineando approfondimenti sulle tematiche relative a Formazione sostenibile e Luoghi di Apprendimento e si apre con con l’intervento della scrittrice Caterina Condoluci Scuola luogo d’Amare e d’ Amore, riflessione sui problemi della scuola contemporanea che va a delineare soluzioni pedagogiche ed architettoniche attraverso esempi di rilievo internazionale, quali, fra gli altri, il progetto per la nuova scuola di Pacentro (l’Aquila} di Mario Cucinella , la scuola bioclimatica e a zero e missioni di Pieve di Coriano (Mantova) progettata da BIOA con l’innovativo sistema Klimawall, il METI, l’istituto scolastico “hand made” di Rudrapur in Bangladesh, edificio, progettato da Anna Heringer e realizzato con terra e canne di bambù, diventato un vero e proprio catalizzatore di comunità. Di rilievo anche il contributo offerto da intellettuali come Maurizio Pallante, ambientalista e fondatore del movimento per la Decrescita Felice, specialisti come Vita Cusumano insegnante ed esperta del metodo montessoriano, Monica Carmen, redattrice della rivista Bioarchitettura/abitare la terra, esperta di processi partecipativi e Wittfrida Mitterer, direttrice della rivista e del master di Il livello Bioarchitettura­/Casa/Clima, presso l’università LUMSA di Roma, incentrato sui temi della progettazione architettonica e urbanistica in chiave ecologica.

Caterina Condoluci

Si realizza l’istruzione quando un insegnante ritiene di avere il compito di travasare le conoscenze, le nozioni da imparare, il sapere. Istruzione deriva dal latino “struere” e indica la costruzione di qualcosa. Nel senso pedagogico è una sistemazione, edificazione di conoscenze all’interno di una mente, quella degli scolari. In questo caso l’insegnante non mette in discussione il sapere, poiché lui è solamente uno strumento, un trasmettitore, un “traslocatore” di contenuti. I compiti a casa, in questo caso, sono un prolungamento del nozionismo che, buona parte degli scolari, esegue con noia. Un dovere finalizzato esclusivamente al voto e alla promozione, realizzato magari con l’aiuto dei genitori, quello della mamma soprattutto o, chi può, con l’ausilio delle lezioni private. In questo modo si attiva uno stato di ansia a catena che coinvolge figli e genitori nell’attesa spasmodica del “sei” risolutivo. La pedagogista Maria Montessori ci ricorda però che attraverso ansia e tristezza non passa la conoscenza e, comunque, non permane a lungo nella mente. David Hume, filosofo dell’empirismo anglosassone, poneva addirittura l’accento sulla simpatia affrontando l’idea della sua morale e della sua utilità. Era convinto che, più della ragione, fosse il sentimento a guidare le nostre azioni e che, quindi, non bisognasse reprimere le emozioni ma aiutarle ad emergere agevolando in questo modo anche l’apprendimento. Educazione infatti deriva da “ex‐ducere”, portare fuori ciò che sta dentro. La differenza sostanziale tra istruzione ed educazione ci viene suggerita dal filosofo greco Socrate con la sua Arte della Maieutica, l’Arte della levatrice. Come l’ostetrica aiuta il neonato ad uscire dal corpo materno e ad aprirsi alla vita, così il bravo insegnante, l’educatore, aiuta, attraverso il dialogo e il confronto dialettico, l’alunno a far venir fuori, in modo autonomo, le conoscenze che ha dentro di sé e quindi il proprio talento. Il fine è renderlo una persona pensante, responsabile, critica, costruttiva, una persona libera con una coscienza morale che gli permetta di vivere in modo autentico e dignitoso. (…) (…). E’ urgente rafforzare la personalità dei nostri ragazzi, resi più fragili dalla paura e dalla sofferenza che il Covid19 ha causato, con progetti predisposti a renderli meno influenzabili e vulnerabili. E’ auspicabile perciò una Scuola generosa, dinamica, che sappia interagire con il territorio, che non basi l’insegnamento sull’ansia del voto, che abbia per scopo non il sapere ma il desiderio di sapere. (…) (…) . Oggi la scuola ha un compito importante assieme a quello educativo e istruttivo: infondere l’amore per la natura e una cultura aggiornata e adeguata ai cambiamenti climatici in atto. A partire dai giovani e dai loro talenti innati occorre impegnarsi, come sottolinea Edgar Morin, per una riforma del pensiero che abbia nella Scuola il suo cardine e la renda un luogo dove al posto dell’ansia regnino condivisione e altruismo, ricerca e creatività. “Un luogo d’amare oltre che un luogo d’amore” dove le donne e gli uomini di domani possano coltivare la speranza di costruire un mondo in cui si realizzi il Bene Comune”. (Caterina Condoluci, estratto dal suo articolo Scuola luogo d’amare e d’amore-Riflessione sull’educazione nella post pandemia, pubblicato su Bio Architettura-Abitare la terra N. 135-136 Luglio-Ottobre 2022)

Articolo di Antonio Falcone, 5 Ottobre 2022, La Zattera del Pensiero

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Caterina Condoluci

Caterina Condoluci vive da oltre trent’anni nel Veneto, dove ha esercitato per lungo tempo la professione di docente di italiano e storia. Appassionata d’arte e di letteratura, attualmente si dedica alla scrittura come testimonianza di vita.

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