Una domenica di qualche giorno fa me ne andavo tranquillamente per le campagne trevigiane, godendomi un silenzio insolito, poiché circola poca gente nel mese d’agosto.
Girovagando sono giunta a Paderno di Ponzano, alle porte di Treviso, dove, per caso, spinta da una riconosciuta personalità del luogo, esperta d’arte e di storia, ho scoperto nella chiesa un’antica opera di autori ignoti, composta di due pale sovrapposte: una alla base, in cui emergono anime del purgatorio, una seconda che rappresenta San Francesco d’Assisi con San Francesco di Paola e, in alto, Sant’Antonio Abate e Sant’Apollonia.
Qualcuno ancora oggi ipotizza che l’autore sia il pittore fiammingo Ludovico Pozzoserrato, cosa, comunque, non condivisa dai più.
Ho appreso, tra l’altro, che San Francesco di Paola è il compatrono del paese e che
il santo calabrese, celebre tra l’altro per il “Miracolo” dell’attraversamento dello stretto di Messina sul suo mantello, l’eremita fondatore dell’Ordine dei minimi, nel passato era molto seguito a Treviso e dintorni.
Sapevo già che i suoi viaggi oltre che in Francia lo avevano portato nel Veneto. A Revine lago, per devozione, è stato edificato Il santuario di San Francesco di Paola, una chiesa da vedere anche per la posizione suggestiva.
A Venezia ci sono un quartiere dedicato al Santo e una chiesa: la chiesa di San Francesco di Paola, appunto, situata nel sestriere di Castello, con undici pale raffiguranti la sua vita e i suoi miracoli.
Tra le varie rappresentazioni sono da ricordare:
• Il Santo resuscita un bambino 1748 di G.F. Soliman
• Liberazione di un ossesso 1748 di Giandomenico Tiepolo
• La Vergine, San Giovanni Evangelista e figure di donatori di Jacopo Palma il Giovane.
• S. Francesco resuscita Tommaso di Ture, suo discepolo, schiacciato da un albero 1746 di Vincenzo Canal
Il Santo è raffigurato sempre avvolto nel suo saio scuro con il volto che emerge dall’ampio cappuccio.
E’ emozionante soffermarsi davanti alle opere che Giandomenico Tiepolo ha realizzato per San Francesco di Paola.
Eppure la rappresentazione nella chiesa di Paderno mi ha provocato un’emozione speciale: per la prima volta vedevo i due santi, Francesco d’Assisi e di Paola, assieme.
Era d’obbligo una riflessione in veste contemporanea e, anche, laica.
Ritengo che la filosofia-teologia dei due sia, oggi, una risorsa in un momento in cui la società globalizzata e basata sul consumismo ha alimentato un vuoto di spiritualità per la ricerca avida di un continuo accrescimento materiale; in cui l’umanità è sempre più diffidente, impaurita, incerta; in cui sono prevalse la velocità, la razionalizzazione e la pianificazione astratte e i riti e i miti sono scomparsi, provocando reazioni umane drammatiche e non previste.
Io credo che il pensiero dei due Santi sia di grande attualità.
C’è bisogno, infatti, di riappropriarsi dell’umanità, cercare il vero benessere attraverso il recupero del senso profondo delle cose, riavvicinarsi alla natura e ascoltarla, riscoprire la condivisione e la solidarietà per poter vivere da essere umani.
la profonda interessante questa tua riflessione alla scoperta del sacro, dei miti e dei riti che scandivanoil ritmo della vita di una volta, in cui si trovava il tempo per la preghiera, per se stessi e per gli altri.. Oggi tutto fugge alla velocità della luce inseguendo meteore inesistenti