Non voglio cambiare Pianeta. Sta a noi cambiare

E il pianeta Terra che fine farà?

Tutto è destinato a finire, lo sappiamo. E la nostra Terra ormai è vecchia e circondata da catastrofi.

“…È di René Thom la ‘teoria delle catastrofi’ degli anni cinquanta e sessanta. Il filosofo e matematico francese è partito dalla teoria topologica dei sistemi dinamici di Henri Poincaré e l’ha applicata alla modernità nei modelli discontinui che si presentano. Egli ha affermato che si può definire catastrofe qualsiasi transizione  discontinua che poi assume irrimediabilmente più di un processo stabile di trasformazione. Una volta che essa si è verificata, anche nell’ambiente, non rimane niente di ciò che c’era prima e le cose che rimangono inalterate assumono una visione diversa. Ciò sta avvenendo anche per la pandemia del Covid 19, in atto (e anche per le guerre). La catastrofe può avere un aumento diverso della velocità, può durare un anno, un mese, un giorno, un attimo.

Ciò vale anche per tutti i fenomeni naturali e sociali che sempre più spesso si presentano nella nostra era: variazioni climatiche con effetti disastrosi sull’ambiente, crisi economiche, maremoti, terremoti, e che spesso sono collegati tra loro anche se non apparentemente…

La visione del mondo attuale, purtroppo, non è gioiosa, manca l’utopia e il desiderio di sognare, e ciò porta da tempo ad immaginare un futuro nero, mostrando proiezioni distopiche del nostro mondo.

Elon Musk, per esempio, nella sua visione del mondo, ha deciso di riproporre la corsa nello spazio, oltre che per fattori commerciali ed economici, anche per la fine della Terra che, secondo lui, sembra imminente… Le sue parole suscitano apprensione e spingono a riflettere: hanno, infatti, un significato ben preciso per un progetto politico che non sembra coinvolgere le persone. Invece di progettare il risanamento del nostro Pianeta e il recupero in tutta la sua bellezza, c’è chi pensa DI ESPLORARE NUOVE FORME DI VITA, DI ABBANDONARE LA TERRA INVECE DI RISANARLA. ”, da “Sull’Amore. Saggio sulla bellezza del sentimento”, Caterina Condoluci, editore Bertoni, Perugia 2021.

Ma già lucrezio nel De Rerum Natura, libro ii, 1144-1152, scrisse:

Così dunque anche intorno, le mura del vasto mondo espugnate,

finiranno in rovina e in corrotte macerie. Bisogna, infatti che il

cibo reintegri e rinnovi, che il cibo ristori, che il cibo alimenti ogni cosa

ma invano, poiché le vene non sopportano più quanto basta e la natura non somministra

quanto serve. Così è ormai fiaccata la nostra era e la terra stremata stenta a creare piccoli animali, lei che ha creato ogni specie e partorito fiere dai corpi smisurati”

E questo duemila anni fa!

E siamo ancora qui!

In realtà il futuro è ancora molto aperto e dipende da tutti noi, da ciò che tutti noi facciamo e faremo, da ciò che desideriamo e sogniamo, da come noi immaginiamo il mondo e da come ci impegniamo a realizzarlo.

Vero è che viviamo un momento storico complicato, di paure, confusione, sfiducia, ma, anche, di curiosità e innovazione. Quando parliamo di futuro, quindi, sarà meglio tenere presente il concetto di probabilità…

“Non voglio cambiare pianeta”, affermava Pablo Neruda innanzi allo splendore dellaTerra.

E Jovannotti, più recentemente, al ritorno dal suo lungo viaggio sulla Terra con Hippogrif, la sua bicicletta, afferma: “Il nostro è un pianeta spettacolare. Bello e tragico, è vecchio e appena nato, sorprendente, imprevedibile. Mi piace, lui non va cambiato. Sta a noi cambiare, senza retorica e senza ideologia, per poterlo vivere senza essere noi il problema. Non voglio cambiare pianeta, perché ci sto bene. Perché è la nostra casa,…”

Neanch’io voglio cambiare pianeta.

Che fare, intanto, nonostante tutto?

Affidarsi a speranze più vicine, come un abbraccio solidale, un cibo preparato con amore, assaporare il piacere del dono…non smettere di meravigliarsi allo spettacolo del tramonto del sole o dell’alba; non stancarsi di cercare amici che arricchiscono e di apprezzare e essere apprezzati per quello che si è.

Continuare a sentirsi liberi, non smettere di sognare e vivere attimo per attimo.

Nonostante tutto.

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Caterina Condoluci

Caterina Condoluci vive da oltre trent’anni nel Veneto, dove ha esercitato per lungo tempo la professione di docente di italiano e storia. Appassionata d’arte e di letteratura, attualmente si dedica alla scrittura come testimonianza di vita.

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