L’evoluzione della famiglia contemporanea

2014-03-08 18.41.55

L’idea che nelle nostre menti è rimasta della famiglia e con la quale tendiamo a confrontare quella attuale, è sicuramente la famiglia del passato, che la Chiesa ha ideato nel Concilio di Trento.

In quel modello era considerata la cellula della società e, all’interno di essa, la dignità femminile veniva esaltata nella purezza. Il caposaldo della famiglia era il matrimonio cattolico e il suo fine era la procreazione. L’uomo era considerato il padrone di casa e non si parlava di parità di diritti.

Nel dopoguerra, l’unione civile era inconcepibile. Gli sposi civili, infatti, furono considerati a lungo concubini.

La Chiesa difende sempre la famiglia tradizionale a tutti i costi, con la fedeltà reciproca dei coniugi e condanna l’adulterio.

La prima evoluzione avviene l’11 aprile 1963, con Pacem in Terris, Lettera Enciclica di Giovanni XXIII sulla Pace, scrive, per la prima volta, a proposito della famiglia, “di parità di diritti e di doveri tra uomo e donna”.

Non si parlava ancora di omosessualità e di controllo delle nascite.

Fu Pier Paolo Pasolini, in Italia, nel 1965, che per primo parlò omosessualità in “Pasolini Comizi d’Amore, che, in una parte del film, interrogò sull’argomento Giuseppe Ungaretti, il quale rispose:

Ognuno è fatto in modo diverso, fisicamente e spiritualmente, per cui ognuno è anormale e, quindi, in contrasto con la natura. E l’atto di civiltà è canto maturo”.

E fu scandalo.

Oggi il concetto di parità si è esteso ben al di là della mera distinzione tra uomo e donna, garantendo primarie tutele anche a gay e transessuali.

Attualmente i matrimoni sono in continua diminuzione, pare si vogliano sposare solo gli omosessuali.

Il 1 dicembre 1970 in Italia venne approvato il divorzio; il mondo cattolico, in disaccordo con la legge, promosse un referendum. Il 12 maggio 1974 i cattolici persero, con l’aiuto dei cattolici del dissenso.

La Chiesa rimane contraria al divorzio.

Aumentano, però, sempre di più i matrimoni annullati dal tribunale della Sacra Rota Romana

CONTROLLO DELLE NASCITE

Nel 1972 lo Stato permise l’uso della pillola anticoncezionale mentre la Chiesa consente, ancora oggi, solo l’OGINO KNAUS come unico metodo per il controllo delle nascite.

In una recente dichiarazione in Piazza san Pietro Papa Francesco ha affermato: “Dio non ha paura delle novità”, aprendo, così, uno spiraglio a divorziati, risposati e gay.

La trasformazione della famiglia nel tempo è notevole. Eppure rimane necessaria, senza di essa non può esistere la società stessa.

Ma “la famiglia è in crisi”, sentiamo ripetere ormai da lungo tempo.

Il Capitale Umano, film di Paolo Virzì (Italia e Francia 2013), evidenzia ambizioni umane e disumane, conflitti generazionali e sociali con un tono beffardo, facendo riflettere sulle nostre famiglie italiane. Dal film nessuno dei componenti ne esce bene.

Certo essa del passato aveva delle pecche anche legislative.

Ricordiamo fra tutte le leggi la norma che garantiva sconto di pena all’uomo che uccideva la moglie, la figlia o la sorella “disonorevoli”, il c.d. “delitto d’onore.

Certo una volta il pater maschio possedeva la donna ed egli era il padrone di casa anche dal punto di vista patrimoniale.

Ma essa era un punto di riferimento per i suoi componenti e chi metteva “su famiglia” aveva un progetto di vita e di condivisione e guardava al futuro.

Finché nel ’68 i figli si ribellarono ai padri e ribaltarono i rapporti famigliari.

Da allora non sono più i figli ad avere doveri verso il padre, ma il padre, infinitamente, verso i figli.

Il film I nostri ragazzi di Ivano de Matteo, Italia 2014, mette in primo piano i genitori attuali con le colpe dei figli. Ne emerge una situazione raccapricciante degli adolescenti di oggi, da horror, già evidenziata da Umberto Galimberti nel sui libro L’Ospite inquietante – Il nichilismo e i giovani, prima e I miti del nostro tempo, poi, entrambi editi da Feltrinelli.

Ne emerge una famiglia, una società, in cui i giovani spesso per riempire il vuoto fisico ed emozionale che si ritrovano intorno, finiscono nei riti della crudeltà e della violenza.

Si è creata, così, una confusione di ruoli che rende fragile ogni componente del nucleo familiare di oggi e i figli percepiscono un’educazione confusa in cui ognuno si perde e nessuno ha autorevolezza.

Il padre in tale situazione rischia di non essere avvertito come necessario.

E ognuno, all’interno della famiglia e, quindi, della comunità, vive nella propria solitudine.

Cosa sta accadendo? Cosa ci sta accadendo?

Mai come in questo momento viviamo l’insicurezza del presente e l’incertezza del futuro: nulla è trasparente e prevedibile.

In tale situazione sembrerebbe ovvio coltivare il sentimento della condivisione per esorcizzare il senso di solitudine, d’impotenza e di paura che la nostra società contemporanea, instabile, “illegalmente planetaria”, sta vivendo, in un’era aperta e vulnerabile.

Di contro la solitudine che l’uomo e la donna attuali stanno vivendo, spingono ad un atteggiamento difensivo verso l’altro e, per esorcizzare l’inquietudine e la paura, invece di aprirsi entrambi rafforzano un nuovo individualismo a scapito dei legami umani e della solidarietà e, chiusi nella loro cecità, non si consentono di riacquistare il controllo sulle energie che demarcano la condizione di esseri umani.

In realtà la famiglia moderna non ha le esigenze del passato ma si basa su rapporti dettati dalla civiltà consumistica.

Oggi occorre comprare tutto ciò che serve per vivere poiché mancano i legami sociali e non c’è più tempo per stare assieme in modo disinteressato, per donare e ricevere affetto e sentire di contare per qualcuno e , quindi, di esistere.

Le persone in tutte le relazioni “sono generalmente o competitori, o concorrenti, o antagonisti, e tutto ciò ha una ricaduta sulla famiglia che, quando si forma, parte già con un contratto a termine, sancendo l’idea di temporaneità e instabilità.

La famiglia, quindi, non più motivata dalla riproduzione sessuale né dall’amore, si basa sul piacere e l’esperienza vissuta. Tutto ciò, però, ha un prezzo amaro: i rapporti umani, così, si indeboliscono e si privano di complicità, intimità, emotività, sensibilità, cioè di emozioni.

Nella nostra società gli ambienti, anche interni, sembrano spesso finalizzati a dividere, rinchiudere, tenere lontano per escludere, non a creare luoghi d’incontro per promuovere lo scambio, la vicinanza, la comunicazione.

Quale Famiglia oggi è possibile?

E’ il momento forse di fermarsi e chiedersi se, partendo dalle fragilità dell’uomo e della donna, si può ripartire e creare un nuovo umanesimo, dove si parla di donne e uomini socialmente uguali, ma con ruoli diversi, in una società reale, basata su un sistema di vita e di valori fondato sui rapporti tra persone, e”ricostruire i legami sociali distrutti dalla mercificazione, relazioni umane fondate sul dono di reciprocità”, allora, forse, potremo parlare nuovamente di nucleo famigliare socialmente necessario.

Forse dobbiamo guardare indietro, molto indietro, nella Preistoria, per un modello socialmente egualitario, di pace e di prosperità.

In un’era della civiltà gilanica in cui la donna era ritenuta creativa e attiva e né la femmina né il maschio erano subordinati l’una all’altro. Il concetto di diversità sessuale non significava né inferiorità né superiorità.

Vi era, quindi, l’uguaglianza tra i sessi che compartecipavano alla dinamica del flusso vitale percepito nelle forze della natura, raggiungendo, così, la parità dei sessi-socialmente in una lunga era di condivisione e prosperità.

Due citazioni (una attinta da testi religiosi, una laica):

-Isaia (5,8,9) “Guai a voi che ammucchiate casa su casa e congiungete campo a campo finché non rimanga spazio e restiate soli i soli ad abitare la terra…Edificherete molte case, ma resteranno deserte per quanto siano grandi e belle. E non vi sarà nessuno ad abitarle”

-Nietzsche, in Così parlò Zarathustra: “…non vi consiglio l’amore per il prossimo…il più nobile dell’amore per il prossimo è l’amore per i più lontani e per l’avvenire…”

Oggi è necessario che laici e religiosi si uniscano in un primario obiettivo comune, perché non c’è più tempo:

Amerai la Terra come te stesso

Progettare; quindi, un futuro migliore per ogni specie, cominciando col migliorare il nostro presente

Spunti bibliografici

RAI 3 Il tempo e la storia

Zeila Gola, Individuazione delle misure concrete che garantiscono la parità uomo-donna, marzo2015- Lovat

Terenzio del Grosso – Le trame della Grande Dea – Ed. Marchi

Antonella Lattanzi, Chi è padre di chi, chi è figlio di chi? (Corriere della Sera, domenica 28 febbraio 2015).

Maurizio Pallante- Felicità sostenibile-Ed. Rizzoli- I trent’anni che sconvolsero il mondo- Ed. Pendragon

Zygmunt Barman- Amore liquido. Il demone della paura- Gli usi postmoderni del sesso

Umberto Galimberti – I miti del nostro tempo Ed. Feltrinelli

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Caterina Condoluci

Caterina Condoluci vive da oltre trent’anni nel Veneto, dove ha esercitato per lungo tempo la professione di docente di italiano e storia. Appassionata d’arte e di letteratura, attualmente si dedica alla scrittura come testimonianza di vita.

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