Immunità di gregge

 

IMMUNITÀ DI GREGGE” è la strategia che la Gran Bretagna ha deciso di adottare per affrontare l’emergenza Coronavirus, cioè lasciare a se stessi le persone più deboli che, con la loro vita, dovrebbero preservare la sopravvivenza a quelle che resisteranno, creando nel tempo un’immunità simile a quella dei vaccini, che però non è scontato che si realizzi.

Un’ipotesi giocata su un enorme numero di vite umane, a volte già sofferenti. Senza contare che è ormai certo che il Coronavirus attecchisce su individui di ogni età senza guardare in faccia nessuno. Anzi, affermano gli esperti, più si espande e familiarizza più il contagio avviene a tutte le età.

Ma chi sono, per scontato, le persone più fragili? Possiamo affermare tranquillamente che sono gli anziani e coloro i quali soffrono di patologie pregresse. Ma tali persone, nel quotidiano, non sono numeri sono mamme, papà, nonni, sorelle, fratelli, amici, cittadini, che hanno contribuito a portare avanti le famiglie e la nazione con le loro esistenze e sacrifici, spesso notevoli.

E ora rischiano di essere immolate ad un’ipotesi e, quindi, di incerto esito.

Una scelta priva di umanità non degna di una grande Nazione e della sua storia.

Mi ritorna in mente re Giorgio VI, il quale, durante tutta la Seconda Guerra Mondiale seppe conquistare la stima e l’affetto dei sudditi, contribuendo con i suoi discorsi radiofonici, a tenere alto il morale del Paese durante la resistenza all’attacco della Germania nazista. Ho sempre ammirato il re e la regina per essere rimasti accanto al loro popolo. Mi chiedo cosa penserebbero, oggi, sentendo le parole ciniche del primo ministro inglese e sarei curiosa di conoscere i sentimenti dell’attuale regina e della famiglia regale innanzi a tanta freddezza, indifferenza, insensibilità.

Ma sono anche curiosa di assistere alla reazione del popolo inglese.

Opera di Dino Nicoletti

Se confrontiamo le vicissitudini e le scelte politiche in Italia al tempo del Coronavirus, notiamo che sono all’opposto di quelle inglesi. Nella nostra Nazione emerge oggi l’umanità che la caratterizzava nel passato e che da tempo era latente. Inimmaginabile cinismo, quello inglese, che rischia di causare un disastro con un numero elevato di morti tra la gente che, in questo momento, subisce scelte catastrofiche da chi la governa.

E i nostri connazionali rischiano di ritrovarsi soli, bloccati, non più europei, in un Paese con leggi ottuse e pericolose.
Spero che il Consolato italiano trovi il modo per non lasciarli soli.

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Caterina Condoluci

Caterina Condoluci vive da oltre trent’anni nel Veneto, dove ha esercitato per lungo tempo la professione di docente di italiano e storia. Appassionata d’arte e di letteratura, attualmente si dedica alla scrittura come testimonianza di vita.

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