Per non dimenticare

Il periodo che stiamo vivendo ci pone di fronte a condizioni e sfide che generano cambiamenti sostanziali nel modo di concepire un approccio diverso alla vita.

Nella realtà contemporanea sovra informata, con una conoscenza penalizzata, avida e ambiziosa, desacralizzata, in cui la gente è infuriata, impaurita e smarrita, sono grandi le contraddizioni ed esse generano persone sempre più fragili, fragilità ora esasperata da una pandemia, quella del Covid, che sembra non avere fine.

La coscienza appare lacerata in una solitudine crescente dell’umanità social, nell’era digitale, dove tutto si conserva ma di nulla si ha ricordo.

Quindi non c’è spazio per il passato.

Ma quando l’uomo perde la memoria di sé muore, per dirla con Salvatore Settis.

L’uomo oggi, in effetti, vive privato di ogni carattere sociale in un mondo costantemente in crisi e in una dimensione egocentrica e, quindi, diventa facile ammaestrarlo con il rischio terribile che si abitui a tutto.

Da qui, nella società di oggi, virtualizzata e contaminata, l’importanza di ricordare e pensare per continuare a vivere consapevolmente, consolidando uno stile di vita corretto ed umano, che abbia a cuore la Libertà, i Giovani e il Futuro per ritrovare il valore dell’Uomo e della Donna e chiedersi se, partendo dalle loro fragilità si può creare un nuovo Umanesimo, un Umanesimo moderno e senza tempo, con una rinnovata fiducia nell’uomo, per un ritrovato piacere dell’Umanità che, dal vortice della pandemia, dia finalmente risposte a domande fondamentali come le disuguaglianze, la fede, la democrazia.

Oggi, nel giorno della Memoria, ricordando la raccomandazione di Primo Levi a non dimenticare perché non si ripeta l’orrenda strage della Shoah, desidero esprimere dissenso e condanna verso ogni forma di violenza, tutti i popoli, infatti, hanno il diritto, come il popolo ebraico, di avere una loro terra dove vivere in pace, una pace reale nel mondo, al di là del colore della pelle, delle diversità di culture, di religioni.

E’ possibile o almeno bisogna provarci. A questo proposito mi viene in mente il progetto a Berlino della The House of One, un’unica Chiesa per cristiani, ebrei, musulmani, un luogo, quindi, multi religioso che tenga conto di tutte le esigenze dei fedeli in un confronto continuo per una crescita costruttiva e pacifica. Tre religioni, un’unica casa, quindi.

Insieme si può, si deve, anzi, per costruire un Futuro migliore, perché non ci si salva mai da soli, oggi in modo particolare.

Fratelli tutti” per usare le parole dell’enciclica del 3 Ottobre 2020 di papa Francesco, che ha come temi principali la fraternità e l’amicizia sociale nel mondo, unico modo per proseguire assieme al raggiungimento del bene comune, costruendo un’efficace rete di solidarietà umana.

Con la speranza di recuperare la Gioia, la Spiritualità, l’Amore, la Misericordia, la capacità d’immaginare e di desiderare un mondo migliore, d’incantarsi innanzi alla Natura, nella ricerca della vera Bellezza.

Per non dimenticare,

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Caterina Condoluci

Caterina Condoluci vive da oltre trent’anni nel Veneto, dove ha esercitato per lungo tempo la professione di docente di italiano e storia. Appassionata d’arte e di letteratura, attualmente si dedica alla scrittura come testimonianza di vita.

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